1° Maggio – Pozzallo Ragusa

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Un Primo Maggio dedicato ai valori della solidarietà universale

di Carmelo Barbagallo

Avevamo deciso di celebrare il Primo Maggio a Pozzallo prima che si consumasse l’ultima tragedia  nel Mediterraneo, perché la morte di tante vittime innocenti che tentano di sfuggire alla miseria e alle persecuzioni richiama tutti noi a un’assunzione di responsabilità. Ciò che accade nei nostri mari non è dissimile, nei suoi effetti, da un vero e proprio evento bellico.

Bisogna neutralizzare la ferocia degli scafisti, dunque, ma occorre mettere in piedi, altresì, un’azione coordinata che chiami in causa l’Europa e l’Onu. Serve, infatti, creare un corridoio umanitario, da un lato, e definire un piano di aiuti alle popolazioni coinvolte, dall’altro, perché è prioritario intervenire lì dove si generano le cause di questo esodo, creando opportunità per coloro che restano nei paesi di origine.

La Festa dei lavoratori è tale quando diminuiscono gli squilibri tra ricchi e poveri, aumenta l’occupazione e si incrementa la ricchezza da distribuire anche in solidarietà. Non solo; la Festa dei lavoratori ha un senso anche se ci si apre ai problemi del mondo che ci circonda. E questo i lavoratori e i pensionati lo sanno fare bene perché conoscono e vivono il significato profondo della solidarietà, avendo subito anch’essi, seppur in forme e dimensioni molto diverse, un impoverimento e un ridimensionamento dei propri diritti.

Questo Primo Maggio, dunque, deve segnare un richiamo concreto ai valori di solidarietà universale e un consolidamento dell’unità dei lavoratori per rivendicare migliori condizioni salariali e più tutele, in un Paese in cui l’articolo 1 della Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.

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